Arrivo a Santiago…
- Verso di Noi
- 7 mag 2022
- Tempo di lettura: 2 min

30 Settembre 2018
Certe volte ti sembra di essere arrivato da qualche parte, ma poi ti chiedi, esiste davvero un posto da raggiungere o un traguardo o un obbiettivo che non siano in realtà solo un limite che poniamo nella nostra mente?
Santiago per me non è stata una meta raggiunta, non uno dei miei tanti obbiettivi, quanto invece la libertà da questi.
Ho percorso 799 km a piedi da Saint Jean Pied De Port a Santiago di Compostela per capire che non esiste meta che non sia quella che inizia e finisce in ogni istante, con un atto d’amore per ogni respiro che esaliamo, per il mondo in cui ci troviamo, per i passi che compiamo, per le persone che incontriamo e per ciò che facciamo, sia che ci piaccia oppure no.
La bellezza, la felicità e l’amore sono ovunque intorno a noi, nei momenti in cui camminiamo e il nostro corpo è stanco, i piedi e la schiena ci fanno male, a volte ci viene da piangere per una situazione che stiamo vivendo, a volte ridiamo e cantiamo a squarciagola le canzoni anni ’80, ma nulla cambia di ciò che è l’essenza che ci circonda, cambia solo la nostra percezione.
Ma il 22 Agosto a Lourdes un caro signore mi insegnò il significato del saluto dei pellegrini Ultreya e Suseya: continua sempre ad andare lontano e il tuo spirito si eleverà sempre più in alto. Ma questo luogo lontano non è Santiago quanto invece un luogo nel nostro cuore.
Ci ho messo 799 km per capirlo e probabilmente me lo dimenticherò ancora molte volte, per questo lo scrivo, per non dimenticarmi la lezione che il cammino mi ha insegnato.
Per tutti noi che siamo pellegrini in questa vita e in questo mondo, ognuno a suo modo, dal profondo del cuore auguro a tutti di seguire le indicazioni della propria anima e sempre Ultreya!
di Chiara Fantini
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