Chiamma- Embracing the universe -La supereroina dell'abbraccio
- Verso di Noi
- 19 ott 2022
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“In un giorno del 1993 in cui l’amico Sole era alto nel cielo, in una cittadina qualsiasi sul pianeta Terra, nacque una bambina con un superpotere. Quella bambina si chiamava Chiamma.
Quel giorno era Sabato, così lo definivano gli abitanti della Terra, il giorno preferito da tutti, poiché i bambini e i ragazzi finivano quella che all’epoca era definita scuola, mentre gli adulti terminavano le loro faccende per dedicarsi al riposo, agli amici e al divertimento, poiché il giorno successivo, Domenica lo definivano i terrestri, era consacrato per molti alle funzioni religiose e famigliari.
Quella bambina era esattamente come tutte le altre, nulla di speciale si notava nelle qualità del suo aspetto, ma ella veniva portando un dono: una qualità del cuore, un abbraccio sincero alla vita, agli esseri umani, agli animali e al pianeta Terra.
Vide per la prima volta i suoi genitori che tanto l’avevano desiderata e li abbracciò dal cuore, così che loro si innamorarono di lei e lei di loro. Accadde lo stesso con quelli che all’epoca definivano “nonni”, che altro non erano che esseri umani con la pelle un po’ raggrinzita e i capelli del colore delle nuvole.
La bambina era felice, perché il superpotere dell’abbraccio la sosteneva ogni giorno e sosteneva gli altri di cui si fidava, diffondendo una sorta di speciale onda di luce che avvolgeva i campi energetici degli altri esseri. Toccava con i piedini nudi l’erba che non aveva mai sentito così soffice, poi accarezzava quelli che venivano definiti “gatti” e “cani”, animali che vivevano spesso insieme agli esseri umani.
Le sue giornate proseguivano in armonia con il creato, poiché il dono veniva diffuso costantemente e il superpotere veniva espresso com’era giusto che fosse.
Tuttavia la Terra era un pianeta strano, una sorta di paradiso che nascondeva difficoltà e trappole anche per chi desiderava solamente donare. C’erano esseri malvagi che abitavano nel collettivo e questi diffondevano i loro doni, che erano molto diversi da quelli per cui la maggior parte dei bambini nascevano. Così i loro doni di avidità, egoismo e controllo apparivano più forti di quelli degli altri e quest’ultimi ne venivano influenzati, poiché il loro compito era di abbracciare anche gli aspetti difficili dell’umanità.
Solo così la Terra avrebbe potuto guarire e diventare il pianeta che abitiamo noi oggi, un pianeta di luce e amore, dove tutti vivono liberi e in armonia. Ma all’epoca non era così.
Un giorno Chiamma fu sgridata, cioè fu, come potremmo definirlo oggi, co-creatrice di un evento che portava in sé energia difficile insieme ai suoi genitori. Questo evento la fece sentire come in difetto di qualcosa e indotta ad essere diversa da com’era. Fu un momento cruciale, poiché ognuno sulla Terra tendeva a creare un evento simile in età molto giovane, così da avere poi il tempo, durante la vita, di comprenderne il fraintendimento.
Da quel momento Chiamma nascose il suo dono nelle profondità del suo essere, crescendo diversamente da come aveva pensato, ritenendo di dover essere diversa da come era nella sua essenza. Conobbe così lo sforzo, la tensione e il dolore di tutti, che solo in alcuni momenti si placava, ma poi ricominciava nuovamente ogni giorno.
La schiena spesso era dolorante, poi arrivavano dolori fisici e tensioni diverse, che oggi non esistono più, insieme a pensieri e desideri che la distorcevano dal riconoscere la bellezza infinita di ogni istante. Era così per quasi tutti, tranne per qualche vecchio supereroe che aveva avuto la fortuna e il coraggio di riconoscere il superpotere per cui era nato.
Ma Chiamma ricordava bene, dentro al suo cuore, di possedere una scintilla divina unica e irripetibile in tutto l’universo e questo suo ricordo sfocato le faceva pesare enormemente l’apparenza di tutto ciò che c’era, poiché era l’essenza quella che lei voleva riportare alla vita. Si ricordava in fondo del suo dono, del superpotere dell’abbraccio della vita sulla Terra, ma la mente la ingannava con mille altre cose a cui alla fine credeva.
Così conobbe il dolore, quella forma di fraintendimento che era di tutti, ma anche sua, una cosa che si sentiva nel corpo e nell’anima e che andava guarita per amore di tutti.
Quel dolore la accompagnava sempre, ma a volte sembrava bello, così le persone erano ammaliate da esso e continuavano a nutrirlo, sebbene portasse a nascondere i superpoteri di ognuno.
Ma Chiamma era forte e determinata, sebbene non conoscesse per nulla il sentiero, sebbene fosse molto confusa, ma sentiva in fondo qualcosa che la richiamava a sé: era l’abbraccio che voleva liberarsi.
Così dopo infinite disavventure, litigi, insulti, giudizi, controllo che riceveva e rimandava a sé e agli altri, dopo centinaia di persone incontrate e lasciate andare, dopo mille domande e nessuna risposta, la sua anima la condusse sul sentiero che tanto anelava, una strada in cui potè confrontarsi con anime amiche, alcune più consapevoli di altre, che le insegnarono e la aiutarono a riscoprire pian piano il suo superpotere d’abbraccio.
Conobbe una donna e un uomo che le svelarono che tutto ciò che pensava era un fraintendimento e che la chiave si trovava nell’essenza. Così quando ascoltava i loro insegnamenti, gli stessi che poi rileggeva in moltissimi libri, la sua anima sorrideva e la scintilla divina si infiammava, mentre l’abbraccio riaffiorava liberandosi dalle catene pensanti che lo avevano imprigionato per lungo tempo.
Gli amici del sentiero la accompagnavano, riscoprendo anch’essi i loro superpoteri, tutti un po’ diversi, ma unici nel loro scopo: portare un servizio all’umanità.
Scoprì che su tutta la Terra migliaia di persone cercavano di ritrovare il proprio superpotere e che ognuno era indispensabile nella co-creazione di un nuovo pianeta armonico e libero dalla sofferenza.
Così le giornate si facevano da nere a grigie e, passati alcuni anni, da grigie a luminose, fino a quando Chiamma riuscì a vedere l’amico Sole persino quando era coperto dalle nuvole.
L’abbraccio fu liberato e il superpotere fu in grado di guarirla dal dolore, per tornare a fare ciò per cui era arrivata, donare la sua scintilla divina per abbracciare la vita e, in essa, l’intero Universo.
Ritornò come da bambina ad abbracciare i suoi genitori, così che l’evento co-creato anni prima fu dissolto e guarito. La sua anima brillava di gioia ogni volta che dal cuore avvolgeva il campo energetico di ogni persona che incontrava sul suo cammino, chiunque essa fosse. La gioia la guidava ad ogni passo, abbracciando gli animali, la Natura e la bellezza di tutte le scintille divine degli altri intorno a lei.
Il suo abbraccio riscaldava il suo cuore e con lei, quello di tutti.
Ognuno trovava rifugio in questo dono che non aveva confini.
Così il superpotere diventava sempre più forte e accendeva sulla Terra un piccolo punto di luce, come una fiamma che poteva riscaldare e illuminare la strada verso l’armonia.
Immensamente grata per la fortuna e le benedizioni che sentiva per aver riportato alla luce il suo super potere, era ancora più grata per le anime amiche, ricche anch’esse di superpoteri che alimentavano altrettanti punti di luce su tutto il pianeta.
Così la luce, grazie a questi normali supereroi, iniziò ad aprire una via di comunione ed unità che richiamava a trasformare il cuore degli esseri umani. “
“Questa via portò, bambini, a vivere su questo pianeta come viviamo noi oggi, in accordo alle leggi dell’universo che ci guidano verso il creatore su una strada di luce e amore.
Ringraziamo anche oggi questi nostri antenati che ci hanno permesso di riscoprire che siamo tutti parte del Creatore e che amiamo l’altro, poiché rivediamo in esso il riflesso di ciò che siamo. “
Pianeta Terra, Dal programma di educazione all’amore per i bambini della classe quarta, Anno 2277.
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