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Primo cammino di Santiago nel 2017 a Villacazar de Sirga


Cammino 2017

Era un giorno come tanti altri su quel cammino.

Non ricordo nemmeno il nome di quel piccolo paese che è stato casa mia per una notte.

Ma ricordo benissimo molti dettagli, l’aria fredda di quel tardo pomeriggio, mentre stendevo i vestiti appena lavati, che erano gli unici che avevo.

Ricordo l’ hospitalero gentilissimo dell’ ordine di Malta, ricordo di aver appoggiato il mio bastone dietro la porta dell’ ostello e che le scale per andare in camera erano ripide e bisognava stare attenti alla testa per non inzuccarsi in un punto dove la parete era più bassa.

Ricordo moltissimi istanti di quella giornata apparentemente normale, così come lo sono state tante altre su quel cammino. Ma dentro di me ricordo come ogni istante fosse prezioso, come non pensavo al prima e al dopo, ma assaporavo solo il presente. Solo quello c’ era e nient’altro.

La giornata durava 24 ore e ogni minuto era pieno di vita. E mi chiedo, non è forse questo che ci è chiesto fare? Vivere davvero pienamente 24 ore al giorno anche qui nelle nostre vite. E questo non significa che dobbiamo fare qualcosa di speciale.

Possiamo semplicemente camminare, parlare con le persone, mangiare e dormire, lavorare, fare il bucato e lavare casa. Possiamo incontrare i nostri amici, la nostra famiglia, persone sconosciute che si presentano a noi per caso. Possiamo anche litigare o discutere, persino essere un attimo tristi o demoralizzati, non occorre essere ogni momento super felici o pimpanti.

Possiamo fare ogni cosa.

Ma dobbiamo farla rimanendo sempre PRESENTI a noi stessi.

Ogni istante è un dono, ogni istante siamo diversi da quello precedente.

Ogni istante ci offre un’enorme opportunità, quella di vivere un’esperienza unica che solo noi possiamo fare e vivere in quel modo. Ogni esperienza, ogni istante è unico per chi lo vive.

Ed è questo che dovremmo imparare a fare, vivere 60 secondi al minuto, 60 minuti all’ora, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.

Non importa ciò che stiamo facendo, importa solo esserci, essere presenti con tutto il nostro corpo e la nostra anima ogni istante della nostra vita.

Come dice il mio amato Coelho, dovremmo dimorare nell’Aleph, quel punto dove percepiamo l’intensità dell’ istante, per la maggior parte della nostra vita.

E questa foto mi rimanda a tutto ciò, perché se ho imparato qualcosa su quel cammino è proprio questa: “La llave de la ESENCIA es la PRESENCIA”


di Chiara Fantini

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